martedì 19 agosto 2008

Storia del fumetto


LE ORIGINI


La questione sulle origini del fumetto è strettamente legata a quella della definizione di cosa il fumetto sia, un problema tutt'altro che semplice.
Se si definisce il fumetto semplicemente come "narrazione per immagini" (il testo non è strettamente necessario esistendo di fatti molti fumetti "muti") bisogna allora concluderne che esso sia sempre esistito essendo i graffiti preistorici nient'altro che narrazioni per immagini. Non sono in pochi infatti coloro che sostengono che opere come la colonna traiana, o molti affreschi, mosaici e vetrate che adornano chiese e palazzi, o le miniature e le stampe che adornano i testi antichi, altro non siano che fumetti.
Esisteva inoltre nell'arte medievale la consuetudine di scrivere parole uscenti dalla bocche di alcuni personaggi, in modo da dare un'idea di ciò che stessero dicendo. Un caso esemplare è il cosiddetto "fumetto" di San Clemente, sito nella basilica inferiore di San Clemente a Roma, risalente all'XI secolo. Nella leggenda di Sisinno, le parole pronunciate dai personaggi dell'affresco, sebbene prive di veri e propri balloon, escono dalle bocche dei personaggi. Un altro caso tipico è quello delle scene dell' Annunciazione, dove l'angelo pronuncia le parole dell'Ave Maria (come ad esempio in quella di Simone Martini).
Questa concezione così ampia (e tutt'altro che estinta) è incorsa in numerose critiche. In primo luogo è stato notato come il fumetto sia pensato per una fruizione di massa: non solo cioè riprodotto in più esemplari, come erano già i libri antichi e le loro incisioni (e si può a tal proposito notare come noi consideriamo fumetti solo le opere stampate e non le tavole originali di cui sono riproduzioni), ma anche concepito per raggiungere un vasto pubblico.

Un'altra importante questione, ben più complessa della prima, è che pur avendo, ovviamente, le sue radici nella millenaria tradizione delle arti figurative e letterarie, il fumetto ha un suo specifico linguaggio (si sente spesso ripetere che il fumetto è, appunto, un linguaggio e non un genere). La codifica degli elementi specifici di questo linguaggio ha una sua considerevole importanza anche da un punto di vista storico: a secondo di ciò che viene ritenuto essenziale di tale linguaggio la valutazione di cosa si debba considerare fumetto e, di conseguenza, di quando questo sia nato, cambia.
Tuttavia la varietà degli elementi espressivi adottati da ciò che viene comunemente identificato come fumetto è talmente vasta che ogni tentativo di trovare uno o più elementi specifici si è rilevato infruttuoso.



(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

lunedì 18 agosto 2008

Nuove tendenze...


domenica 17 agosto 2008

Gli Alieni hanno scelto ORIA


venerdì 15 agosto 2008

è saltata la diretta streaming del consiglio comunale


giovedì 14 agosto 2008

Castigat ridendo mores

La locuzione latina Castigat ridendo mores, tradotta letteralmente, significa (la satira) corregge i costumi deridendoli (Jean de Santeul).
Questa iscrizione, posta sul frontone di vari
teatri, è dovuta al poeta latinista francese sopra citato. La commedia e la satira, spargendo il ridicolo sui vizi e difetti umani, sono un apporto importante per la riforma dei costumi.
La Corte di Cassazione che si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:
« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di
castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/
2006)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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